Un primo passo verso il futuro
La capitale irachena Baghdadha ha ospitato sabato scorso un meeting regionale volto ad allentare, per quanto possibile, le tensioni in Medio Oriente
Tra i capi di stato presenti all’incontro c’erano il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il re Abdullah II di Giordania, l’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani e il presidente francese Emmanuel Macron. Il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti hanno inviato i loro capi di governo e la Turchia il suo ministro degli esteri.
Erano presenti anche i ministri degli esteri di Iran e Arabia Saudita.
“Il fatto di essere riusciti a riunire sullo stesso tavolo paesi rivali e ad avviare un dialogo tra loro non è importante solo per loro e per noi, ma per l’intera regione”, ha affermato il ministro degli Esteri iracheno Fuad Hussein.
Vari gli argomenti trattati nel summit fra i quali la grave crisi idrica regionale, la guerra in Yemen, la grave situazione economica e politica in Libano e lo Stato Islamico dopo gli ultimi accadimenti in Afghanistan.
Il presidente francese Macron ha descritto l’incontro di sabato come “storico” e ha affermato
che il suo paese continuerà a schierare truppe in Iraq per combattere il “terrorismo” anche se gli Stati Uniti si ritirassero.
“Non importa quali scelte faranno gli americani, la Francia manterrà la sua presenza in Iraq per combattere il terrorismo”, ha detto.
L’incontro è stato un’ottima opportunità per il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi di mostrare i suoi recenti sforzi per porre l’Iraq come mediatore neutrale nelle crisi della regione.
“Questo vertice segna il ritorno dell’Iraq in veste di attore fondamentale nella regione”, ha affermato Ihsan al-Shammari, direttore dell’Iraqi Center for Political Thought.
“Avere governi rivali seduti allo stesso tavolo è un passo significativo in quella direzione”.
