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16 Agosto 2021 News

La guerra è finita?

La tragica discesa verso il caos è diventata una caduta verticale.

In Afghanistan i talebani hanno preso il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Kabul, ed annunciato la rinascita dell’Emirato islamico. Intanto le ambasciate occidentali vengono evacuate ed i governi organizzano voli per i propri connazionali ed il personale afghano impiegato. Il tutto in una situazione di emergenza ed urgenza, come se non fosse stato già tutto scritto o facilmente prevedibile.

I talebani non hanno trovato nessun ostacolo alla loro avanzata: il 15 agosto il presidente dell’Afghanistan Ashraf Ghani ha abbandonato il paese diretto in Tajikistan, lasciando Kabul in mano al gruppo islamista ed affermando di essere fuggito “..per evitare un bagno di sangue“. Dal canto suo Mohammad Naeem, un portavoce dell’ufficio politico dei talebani, ha dichiarato ad al-Jazeera che “La guerra è finita. Abbiamo ottenuto ciò che stavamo cercando, ovvero la libertà del nostro Paese e l’indipendenza del nostro popolo“.

Quanto successo a Kabul il 15 agosto altro non è che la fine prevedibile di un’offensiva partita all’inizio di aprile e culminata ora con il completo controllo del territorio afghano e delle sedi governative nazionali da parte dei talebani.

Ora, con l’avvento del gruppo islamista, centinaia di ONG, internazionali ed afghane, temono per tutti i progressi, ottenuti dopo anni di lavoro, riguardanti istruzione, emancipazione delle donne e modernizzazione: si nascondono i libri e si tirano fuori i burqa.

Intanto l’UNHCR afferma che sono circa 400.000 i civili che hanno lasciato le loro case dall’inizio dell’anno, e che si sommano ai 2,9 milioni di afghani già sfollati nel paese alla fine del 2020. Non si può più parlare di possibile crisi umanitaria perché la stessa è già tragicamente in atto e sicuramente peggiorerà.

E, come sempre, a pagarne il conto più alto saranno le fasce più deboli, anziani, donne e bambini.

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