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27 Ottobre 2021 News

La situazione migratoria nel Middle East and North Africa

Fare il punto sulla situazione migratoria nell’area MENA (Middle East and North Africa) assomiglia sempre più a un bollettino di guerra piuttosto che a un aggiornamento statistico.

Durante il 2021 è stato registrato un aumento dei tentativi di attraversare il Mediterraneo dal Nord Africa, con oltre 23.000 migranti o rifugiati segnalati come intercettati dalla guardia costiera libica da gennaio a settembre. 

L’11 ottobre, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha riferito di aver recuperato i corpi senza vita di 15 migranti a largo della Libia. Altre 177 persone a bordo di due barche sono sopravvissute al tentativo di attraversare il Mediterraneo.

Questo naufragio è arrivato dopo la denuncia dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM): il 9 ottobre ha affermato che le guardie del centro di detenzione di Mabani, a Tripoli, avevano ucciso 6 migranti e ne avevano feriti almeno altri 24 il giorno precedente. 

Il quotidiano Al-Jazeera English ha specificato che le guardie armate del centro avrebbero iniziato a sparare in seguito a una sommossa e a un tentativo di fuga.

Secondo le stime della IOM, nel centro di Mabani, prima delle sparatorie c’erano più di 3.400 migranti, tra cui 356 donne e 144 bambini.

Al momento, ci sarebbero circa 10.000 uomini, donne e bambini nelle strutture di detenzione ufficiali che avrebbero un accesso spesso limitato per gli operatori umanitari.

Spostandoci verso est, all’interno del G20 del 12 ottobre scorso, la Turchia ha evidenziato i rischi generati da una nuova ondata di migranti a seguito dell’attuale situazione afgana 

“Come sapete, gli sviluppi in Afghanistan aumentano anche il rischio di flussi migratori. Il nostro Paese, che attualmente ospita circa 5 milioni di stranieri, di cui 3.6 milioni provenienti dalla Siria, non può sostenere un nuovo carico migratorio. È inevitabile che gli Stati europei saranno colpiti da una pressione migratoria che la Turchia si trova a gestire ai suoi confini meridionali e orientali”, ha sottolineato Erdogan.

Ritornando nel Mediterraneo, Alarm Phone, il servizio telefonico di assistenza per i migranti in difficoltà, ha segnalato, tra sabato 23 e domenica 24 ottobre, la presenza di due imbarcazioni in pericolo.

Una di queste con circa 68 persone a bordo, molte delle quali bambini, l’altra con a bordo circa 60 migranti stava imbarcando acqua al momento della segnalazione.

Allo stato attuale, pertanto, sono circa 367 le persone soccorse dalla nave dell’organizzazione negli ultimi giorni e in attesa di un luogo dove approdare. 

A partire da gennaio, circa 51.500 persone hanno raggiunto le coste italiane via mare, secondo i dati del Ministero dell’Interno. Il ministero stesso ha stilato un report relativo all’andamento dei flussi migratori dal 2019 ad oggi.

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